TERREMOTO DEL 1703
La devastante sequenza sismica che sconvolse l'Appennino centrale
La Sequenza Sismica del 1703
La sequenza sismica del 1703 rappresenta uno dei più devastanti eventi sismici della storia italiana, che colpì duramente l'Appennino centrale tra Umbria, Lazio e Abruzzo.
La crisi sismica iniziò il 14 gennaio 1703 con una violenta scossa che interessò l'Umbria meridionale e i territori limitrofi del Lazio settentrionale e dell'Abruzzo orientale. Due giorni dopo, il 16 gennaio, una nuova devastante scossa colpì la stessa area, causando ulteriori distruzioni.
Il culmine della sequenza si raggiunse il 2 febbraio 1703, quando alle ore 11:05 circa un terremoto di magnitudo stimata 6.65 devastò L'Aquila e il suo territorio. All'Aquila crollarono interi isolati, tutte le abitazioni subirono danni e il 35% delle case crollò completamente.
Nel complesso, le scosse del 14 e 16 gennaio causarono gravi danni in numerosissimi paesi dell'area circostante Cascia, Norcia, Cerreto di Spoleto e nella provincia di Rieti. Diciannove centri furono pressoché rasi al suolo, tra cui Accumoli, Amatrice, Cittareale e molti altri borghi montani.
Piedelpoggio fu tra i centri distrutti dalla scossa del 2 febbraio 1703, insieme a Viesci e San Clemente. La sequenza sismica continuò per oltre due anni, con scosse che si protrassero fino al 1705, seminando terrore e distruzione in tutto l'Appennino centrale.
Si stima che l'intera sequenza sismica del 1703 abbia causato circa 22.000 vittime, rappresentando una delle catastrofi naturali più gravi della storia italiana.
Cronologia degli Eventi Principali
14 Gennaio 1703
Prima ScossaViolenta scossa alle ore 3 del mattino. Colpisce Umbria meridionale, Lazio settentrionale e Abruzzo orientale. 800 morti nel distretto di Leonessa.
16 Gennaio 1703
Seconda ScossaNuova devastante scossa nella stessa area. Ulteriori distruzioni e crolli. Diciannove centri rasi al suolo.
2 Febbraio 1703
Scossa PrincipaleOre 11:05 - Magnitudo 6.65. Devastazione di L'Aquila. Piedelpoggio distrutto insieme a Viesci e San Clemente.
1703-1705
Sequenza SismicaLa sequenza sismica continua per oltre due anni con scosse frequenti fino al 1705, seminando terrore in tutto l'Appennino centrale.
Testimonianza Storica di Casanova
I.M.I
Ad perpetuam rei memoriam
14 gennaio 1703
Circa le due ore della notte, giorno di domenica li 14 gennaio 1703 fù così terribile terremoto, che si credè essere già la vigilia del giorno del giudizio universale, perché con lo strepitio e sgomento dello scotimento della terra ci fù accompagnato un vento grandissimo ed una pioggia tanto grande, che convenne a molti perire sotto le macerie e ruine del terremoto per non restare annegati nell'acqua.
Fù cosi terribile terremoto che alle prime scosse di ore tre che furono in un medesimo tempo, che restarono morti nel distretto di Leonessa ottocento persone, numero grande di animali, il castello di Terzone, S. Angelo, Pianezza, Colle Secco e Vallimpuni spianati affatto; e l'altre ville parte diroccate e parte con le case mezze rotte.
Solo questa villa di Casanova e Vallunga con il piano di Leonessa restarono in piedi.
Leonessa restò dannificata dentro di essa con la ruina di S.Pietro che cadè la chiesa, la tribuna di S.Francesco, il palazzo priorale, quello della cura di S.Spirito, e molte case caderono, li morti dentro di essa furono quarantadue.
A quella sera seguì il moto continuo della terra per quarantotto ore di moto che fù forzata ogni persona uscir fuori in campagna con lasciare la casa e le sue robe in abbandono per salvare la propria vita.
E fra le dette quarantotto ore vi furono quasi ad ogni ora scosse di terra che pare volesse aprirsi.
Passate le quarantotto ore, ogni giorno si fecero sentire altre scosse con così grave timore che ognuno aveva la morte davanti gli occhi e seguitarono notte e giorno dedicato alla B. vergine Maria.
Già si credeva che Dio avesse per sua misericordia placato il suo sdegno, quando circa le 18 ore del detto 2 febbraio si fè sentire si terribile e così lungo terremoto con scosse in un medesimo tempo che quelle ville e case che non erano cadute nelli antecedenti terremoti, caddero e in quei interno restarono distrutte, Viesci, San Clemente e Piedelpoggio.
Si senti poi che la città di Aquila restò subissata e vi morirono circa quattromila persone e come si dice, si è fatto il conto che nei luoghi offesi dal terremoto in tutto siano morti circa 22000 persone.
A quello del 2 febbraio oltre agli altri seguiti ogni dì mediocri e gagliardi ne seguì un altro parimenti terribile nel giorno di Pasqua e poi sempre seguirono ma non con tanta veemenza e terrore ne così spesso e ancora si vanno sentendo benché sia li 28 settembre dell'anno 1704 che si scrive questa data memorabile.
Questa villa di Casanova che rimase tutta in piedi senza perire nessuna persona fecero voto assieme al curato, e solenne giuramento di celebrare la festività del SS.mo nome di Gesù il 14 gennaio di ogni anno con quella pietà e magnificenza che lo permetterà la devozione di confessarsi e comunicarsi in ringraziamento di tanto benefizio ricevuto, per restare tutti vivi e salvi e non aver ricevuto offesa ne alla vita e ne nella roba.
La presente memoria è stata copiata sull'originale fatta dal Giovannantonio Petroni, conservata nell'archivio parrocchiale di Vallunga.
Ricopiata da Vannimartini Don Lorenzo li 26.8.1952
Riscritta il 28-8-1954 da Giovanni Lalle.